Otranto, Oria, Bari, Trani, Manduria, Venosa, Sannicandro Garganico, Brindisi.
Between the 9th and 12th centuries, Otranto was one of the main centers of Jewish learning in Apulia. As the Jewish community prospered thanks to commerce and entrepreneurial ventures, scholars gave lasting contributions to the study of the Bible, the Mishnah and the Talmud of Babylon.
At the time of the forced conversion under the Byzantine emperor Romanus I, Lecapenus, a Jewish communal leader committed suicide, one was strangled, and one died in prison. When Benjamin of Tudela visited Otranto in about 1159, he found about 500 Jews there. It was considered one of the most important rabbinical centers in Europe. In the Sefer ha-Yashar, Jacob Tam (12th century) quotes an old saying paraphrasing Isaiah 2:3: “For out of Bari shall go forth the Law and the word of the Lord from Otranto.” As the Turks besieged Otranto in 1481, the Jews contributed 3,000 ducats for the defense of the town. In 1510, with their mandated expulsion from the kingdom of Naples, the Jews fled from Otranto. A number of them settled in Salonika, where they founded their own synagogue.
Otranto, Oria, Bari, Trani, Manduria, Venosa, Sannicandro Garganico, Brindisi.
La comunità ebraica di Otranto, nel Medioevo, era nota in tutto il Mediterraneo, poiché la ricchezza economica e culturale acquisita dalla comunità israelita permise di insediare nella città una importante scuola per lo studio del Talmud. Il suo prestigio di questa scuola talmudica fu tale che sarà coniato il detto – che ancora nel XII secolo correva in Francia – «da Bari uscirà la Legge e la parola del Signore da Otranto», che parafrasava un verso del profeta Isaia. Nel IX secolo uno stuolo di poeti composero in ebraico dei componimenti liturgici. Fra questi vi è Menachem Corizzi da Otranto. La passione per la metrica religiosa si irradiò pian piano verso altri centri italiani, a Roma e a Lucca. All’inizio del XIII secolo vi viveva il poeta ebreo Anatoli, che compose uno splendido dialogo tra il corpo e la mente dopo la morte. L’11 agosto del 1480 i Turchi guidati da Ahmet Ghedik Pascià assalirono Otranto e la conquistarono. Seguirono deportazioni e uccisioni, durante le quali furono decapitati ottocento cittadini sul colle della Minerva, ricordati oggi come i santi cristiani Martiri di Otranto. Fra le vittime dell’eccidio turco però vi furono anche numerosi Ebrei, come riporta una cronaca dell’epoca, che così commenta: “li preiti e li zudei statim li amazorno” (“i preti e i giudei li ammazzarono subito”). Con l’avvento dell’imperatore spagnolo Carlo VIII si aprì una fase ostile e persecutoria contro la presenza ebraica. Nel Salento cominciarono a soffiare venti contrari a danno degli ebrei accusati di usura. I primi episodi di violenza e saccheggio si registrano nel 1463 nella giudecca di Lecce.